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Autore Truman Capote: a sangue freddo
Thomwitt

Reg.: 29 Dic 2006
Messaggi: 394
Da: Treviso (TV)
Inviato: 29-12-2006 16:37  
Seymour-Hoffmann è semplicemente spettacolare. Spero che quelli dell'Academy una volta ogni tanto abbiano il buon gusto di premiare una delle interpretazioni più toccanti dell'anno

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 29-12-2006 16:49  
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 29-12-2006 17:16  
quote:
In data 2006-12-29 16:49, Petrus scrive:
....




Ma stai ancora qua? Dai che perdi il treno per Yuma!
Divertiti e già che ci capiti vicino, fai un salto a Praga, un giorno lo merita!
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Jourdain

Reg.: 21 Set 2007
Messaggi: 179
Da: Vignate (MI)
Inviato: 19-03-2008 11:07  
Ieri sera ho rivisto, dopo averlo visto al tempo dell'uscita nelle sale italiane, "Truman Capote. A sangue freddo".
Al cinema mi era piaciuto. Rivedendolo in dvd, a distanza di un po' di tempo, devo ammettere che mi è stra-piaciuto.

La voce infantile, "un po' da checca", di Truman Capote, lentamente cadenzata e cantilenata, riesce a dare immensa profondità e peso a qualsiasi parola esca dalla sua bocca, prestata al personaggio da uno splendido Philip Seymour Hoffman. Splendida, al di la' dei "discorsi" fatti dal protagonista, l'intera sceneggiatura scritta da Dan Futterman.

Ho apprezzato molto anche la fotografia della pellicola. Fotografia che riesce a valorizzare, in modo eguale, i paesaggi del Kansas, gli interni, le strade, i personaggi, le scene notturne o quelle nell'ombra della cella di Perry (uno dei due assassini, quello che con cui Capote lega maggiormente).

All'inizio del film rabbrividiamo davanti all'immagine delle vittime della strage, nelle loro bare, che Truman Capote, curiosando, permette allo spettatore di vedere: corpi col volto fasciato da una salvietta bianca.
Anche Perry, quando alla fine del film viene giustiziato, ha il volto "fasciato", però non è fasciato da un candido panno bianco, bensì da un sacco nero, nero peccaminoso.
Questi irrilevanti dettagli impregnano, forse, tutta la pellicola, il cui "spirito" può essere sintetizzato da una frase di Capote, quando dice di essere simile a Perry, e che gli sembra di aver vissuto nella sua stessa casa, solo che lui (Capote) è uscito dalla porta davanti, mentre il disgraziato assassino è scappato dalla porta di dietro.


[ Questo messaggio è stato modificato da: Jourdain il 19-03-2008 alle 11:09 ]

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